Martedì 19 novembre alle ore 17.30, nella Sala dell’Accademia degli Intronati (Siena, via di Città 75), Fabio Gabbrielli dell’Università di Siena e Luciano Palermo dell’Università della Tuscia, presentano il libro di Gabriella Piccinni “Nascita e morte di un quartiere medievale. Il Borgo Nuovo di Santa Maria a cavallo della peste del 1348” (Pacini Editore, 2019). Presiede l’archintronato Roberto Barzanti. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con la Biblioteca Comunale degli Intronati, sarà introdotta da un saluto di Stefano Moscadelli, Direttore del Dipartimento di Scienze Storiche e Beni culturali dell’Università di Siena.
Negli anni Venti e Trenta del Trecento più di novanta nuove abitazioni, una chiesa e alcune strutture per la produzione dei tessuti di lana invasero la valle retrostante il palazzo del Comune di Siena con una lottizzazione che accolse flussi di nuovi cittadini, soprattutto notai e qualche giudice. Il Borgo Nuovo di Santa Maria avrebbe dovuto dare nuova centralità del Campo, riequilibrando lo sbilanciamento dei pesi demografici della città e creando nuovi collegamenti stradali, interni ed esterni alle mura. L’area fu però abbandonata dopo pochi decenni, a cavallo delle grandi epidemie del Trecento, quando molti documenti segnalano il restringersi della città verso il suo centro, con il verde che prende il sopravvento negli spazi più vicini alle mura cancellando i segni delle abitazioni. Quella che viene ricostruita è dunque una storia esemplare che trasformò la valle da sede di un progetto generale di riorganizzazione e espansione urbana a luogo “separato dal transito de le genti”. Il fatto che al progetto del nuovo borgo non abbia corrisposto una centralità sullo spazio realmente edificato ne ha cambiato profondamente il senso, alterando l’equilibrio tra pieni e vuoti e mantenendo al Campo e al palazzo del Comune una centralità ‘identitaria’ che non corrisponde a una reale centralità rispetto al volume di costruito.